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Sabato 11 marzo 2017, ore 17, al Teatro di Mombaroccio: conversazione di Paolo Montanari e letture di Marta Fossa per avvicinare il fascino di un paesaggio che rimanda all’800, pieno di suggestioni poetiche e denso di ricordi tra terrore e passione. E qualche residuo forcone.
Scrive Paolo Montanari a proposito del paesaggio di Mombaroccio: “L’aspetto paesaggistico e naturalistico è stato amato da scrittori e poeti. Un esempio illustre è quello di Giovanni Pascoli, che nel suo continuo peregrinare in varie dimore di campagna, vide anche il territorio di Mombaroccio, con le sue delicate colline e il Santuario del Beato Sante, luogo di meditazione e cenacolo degli artisti, fra cui Ciro Pavisa. Proprio al Beato Sante il poeta romagnolo faceva ricorso nei suoi itinerari dalla Romagna alla Toscana e alle Marche. E chissà che qualche poesia del Pascoli non abbia trovato la sua ispirazione proprio a Mombaroccio?”
Il paesaggio, dunque, come denominatore comune di un mondo, quello dell’800, che si stava drasticamente trasformando sul piano politico, economico, tecnologico e sociale. Ma nel paesaggio si perdono “le micro storie che hanno caratterizzato tutto questo territorio”, echi di una quotidianità che è quella della “tradizione popolare contadina, vittima e talvolta complice del brigantaggio locale, in particolare della Banda Grossi, che compì furti e omicidi in tutte le vallate vicine al territorio di Mombaroccio”.
Con la sua conversazione di sabato 11 marzo Paolo Montanari, con l’aiuto delle letture della professoressa Marta Fossa, proverà a “mettere in luce alcuni aspetti nuovi della Mombaroccio un pò aristocratica trasmessaci dai Del Monte e dalla cultura del tempo”.
L’incontro sarà accompagnato da proiezioni di documentari sulla storia di Mombaroccio, sul ruolo del paesaggio nella poetica di Pascoli e sulle vicende della Banda Grossi. Le immagini di corredo alle letture sono tratte dalla cronaca disegnata sulla Banda Grossi di Michele Petrucci.
IL PROGRAMMA:
Dopo il saluto del Sindaco di Mombaroccio Angelo Vichi e del Presidente Proloco Damiano Bartocetti e dopo una breve presentazione introduttiva, Paolo Montanari parlerà del ruolo che ha avuto il paesaggio ottocentesco nell’ispirare Giovanni Pascoli, accompagnato da un video sul tema: “La natura in Giovanni Pascoli”. Si entra poi nel campo delle emozioni forti, a cominciare dalla paura, che permeava lo stesso paesaggio negli anni della Banda Grossi, con alcune sequenza del video di Boiani e le letture di brani dal libro di Monsagrati e Uguccioni “La storia della banda Grossi”, curate da Marta Fossa e accompagnate dai disegni di Michele Petrucci. Chiude laproiezione del video su Mombaroccio curata dalla Proloco.
Paolo Montanari, laureato in giurisprudenza, è operatore culturale da oltre 25 anni; giornalista pubblicista, ha diretto uffici stampa e collabora con numerose testate stampate e on line. È sceneggiatore e critico letterario e cinematografico. È membro dell’Accademia Raffaello di Urbino.
Marta Fossa è docente di lettere e latino presso il Liceo Scientifico Marconi di Pesaro, dopo un’ampia esperienza didattica in Lombardia con specializzazione in storia dell’arte. Si è laureata a Urbino con una tesi sul Monastero della Purificazione di Pesaro. Collabora con testate on line nel settore culturale.
Le immagini in allegato sono disegni di Michele Petrucci tratti dal libro “Il brigante Grossi e la sua miserabile banda” (Ed. Tunué); nella locandina un paesaggio di Ciro Pavisa.