Domenica 26 agosto, con il passaggio del testimone da Judith Offord a Cleofe Ramadoro, quarta ed ultima staffettista che proporrà “Riecheggiare”, si avvia alla conclusione il progetto espositivo “Arte non stop” iniziato il 20 maggio 2018 nel suggestivo borgo medievale di Mombaroccio e curato dalla Prof.ssa Lucia Spagnuolo, Daniele Taddei e Lorenzo Fattori, allo scopo di sostenere e valorizzare le capacità creative e le diversità espressive di quattro artiste e precisamente: Luisa Bergamini, Marisa Cesanelli, Judith Offord e Cleofe Ramadoro. Con l’occasione, nel tradizionale abbinamento tra diverse forme d’espressione artistica, la poetessa Onorina Lorenzetti leggerà un suo componimento ispirato da un’opera di Cleofe Ramadoro.
(Pubblicato il 24 agosto 2018 su Mombaroccionotiziario.it)
La pittura evanescente, a tratti impalpabile, di Cleofe Ramadoro chiude il ciclo “Arte non stop” 2018, portando a Mombaroccio i suoi spunti meditativi fatti di sensazioni pure, momenti accorti costruiti su riflessioni profonde, trasmesse all’osservatore attraverso il gioco delicato ma incisivo delle illusioni.
L’illusorietà delle percezioni è affermata dall’artista con effetti cromatici tra i quali le forme sembrano apparire e svanire e l’invito, rivolto a chi sente il desiderio di soffermarsi davanti alle sue opere, è quello di cercare e ricercare a fondo il significato profondo, non illusorio, della realtà: guardare e poi soffermarsi in raccolto silenzio.
Quella di Cleofe Ramadoro è una pittorica mistica, che fa di ogni quadro un’orazione grafica, e che trova ulteriore valore sotto le arcate del tempio dedicato a San Marco, nel cuore di un antico Castello cresciuto all’ombra del santuario del Beato Sante.