REFERENDUM FUSIONE IL 17 APRILE, RIPARTE IL DIBATTITO

(CRONACHE DA MOMBAROCCIO, 12 marzo 2016) Quando si dice la battaglia. Ieri i Consigli Comunali di Mombaroccio e di Pesaro hanno deliberato la revoca degli atti impugnati e l’indizione del referendum consultivo per domenica 17 aprile, accorpandolo con quello nazionale sulle trivelle in mare. Continuano i giochi al rinvio delle minoranze con eccezioni e distinguo, ma la maggioranza va avanti compatta.

L’intervento del Sindaco Angelo Vichi

Oggi ci accingiamo a revocare gli atti deliberati nel 2015 e impugnati nel ricorso al TAR e, contestualmente, a indire per il 17 aprile il referendum consultivo sulla fusione per incorporazione del Comune di Mombaroccio nel Comune di Pesaro.

L’urgenza di questa convocazione è motivata dall’opportunità di unire questo referendum con quello nazionale sulle trivellazioni, ottenendo un consistente risparmio di denaro pubblico, poiché la legge regionale sull’argomento è stata approvata solo pochi giorni fa.

A seguito benestare del Ministero, questa mattina ho firmato l’Intesa col Prefetto in merito alle modalità di svolgimento contestuale del referendum Comunale con quello Nazionale previsto per la giornata del 17/04/2016. Identica intesa è stata firmata dai Sindaci di Urbino, Pesaro e Tavoleto.

Voglio ricordare che il TAR delle Marche, nell’accogliere il ricorso, non è entrato nel merito del contendere; tuttavia la sospensiva ha vanificato l’obiettivo di realizzare la fusione nel 2015 (chi ha promosso il ricorso si è reso responsabile di un danno stimabile in non meno di 2 milioni di Euro per mancati investimenti, tutti destinati al territorio di Mombaroccio); a questo punto risulta priva di senso, oltre che inutile perdita di tempo, la discussione di merito dell’udienza del 18 marzo prossimo.

Noi rimaniamo convinti che permanga comunque l’opportunità di portare a compimento il progetto di fusione per incorporazione e che convenga farlo il prima possibile perché:
– anche se nel frattempo la nuova Legge di Stabilità ha alleggerito il peso del Patto di Stabilità interno a beneficio dei Comuni che rientrano nei parametri di virtuosità, le prospettive future di autonomia per i Comuni sotto i 5.000 abitanti rimangono molto incerte;
– in tutta Italia si lavora a progetti di fusione, che siano per incorporazione o meno; solo nelle Marche ci sono, oltre il nostro e quello di Urbino/Tavoleto altri tre progetti di fusione per incorporazione (Camporotondo di Fiastrone nel Comune di Tolentino, Rosora nel Comune di Maiolati e Marotta che dal Comune di Fano entra nel Comune di Mondolfo) e diversi altri progetti di fusioni ordinarie quali Pievebovigliana con Fiordimonte, Saltara con Montemaggiore e Serrungarina, Monsano con San Marcello e Belvedere Ostrense, Sarnano con Bolognola, Fiastra con Acquacanina, Comunanza con Palmiano, Orciano con Mondavio, San Giorgio e Monteporzio;
– gli stanziamenti per finanziare gli incentivi economici decennali non sono illimitati e potrebbero quindi essere penalizzate le fusioni costituite meno tempestivamente; ulteriori perdite di tempo rischiano in concreto di ridurre sensibilmente l’entità di detti incentivi;
– questo progetto di fusione per incorporazione è l’unico, allo stato attuale, che può consentire a Mombaroccio di garantirsi per il futuro forme di autonomia le più vicine possibili a quelle attuali;
– qualunque altra ipotesi di fusione ipotizzabile in astratto con Comuni vicini quali Monteciccardo, Montelabbate o Cartoceto non sarebbe nemmeno paragonabile con quella in discussione con Pesaro, non lo sarebbe in termini di convenienza economico/finanziaria e men che meno di autonomia decisionale e rappresentativa;
– sono interamente riconfermati tutti gli accordi con Pesaro per aiutare e garantire Mombaroccio dopo la fusione: dignità municipale, parere obbligatorio vincolante, Assessore dedicato, incentivi economici per 9 milioni di Euro in dieci anni, 5 dei quali a disposizione nei primi tre anni;

Con la revoca degli atti deliberati nel 2015 e con l’indizione del Referendum per il 17 Aprile prossimo consentiamo ai nostri concittadini di esprimersi nel merito, evitando strumentalizzazioni politiche che hanno come unico obiettivo quello di bloccare gli investimenti indispensabili per la valorizzazione del nostro Territorio (Scuole, Strade, valorizzazione del Patrimonio Edilizio/Urbanistico/Storico/Museale/Ambientale) e per migliorare la qualità dei servizi.

Chi siede in questo Consiglio ha il dovere di pensare all’interesse di questa Comunità e specialmente all’interesse delle nuove e future generazioni, senza nascondersi dietro al falso alibi della difesa di antiche memorie storiche, le quali, non solo non sono messe in discussione, ma anzi potranno essere meglio valorizzate e utilizzate per il rilancio dell’economia e delle attività locali.

Pur nel rispetto del pensiero di ciascuno, auspichiamo come sempre un confronto civile, rispettoso e democratico.

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