CRONACHE DA MOMBAROCCIO, 16 dicembre 2015) Il TAR di Ancona ha bruciato a due giorni dal suo svolgimento un referendum popolare ormai pronto sulla sola base di formalismi giuridici, senza entrare nel merito delle questioni, esame rinviato al 16 marzo prossimo. Così sfuma l’obiettivo di realizzare la fusione nel prossimo anno e insieme si perdono 1,5 milioni di Euro per Mombaroccio. Ma il danno è ben maggiore: su mezza provincia svanisce la possibilità di avere le ingenti risorse economiche delle fusioni, perché nello stesso tempo è stato annullato il referendum parallelo per la fusione di Urbino e Tavoleto, al quale nessuno si era opposto. Si conferma che è più facile distruggere che costruire. Soprattutto nel nostro Paese.
L’appuntamento è per lunedì 21 dicembre alle ore 21 nel Teatro comunale di Mombaroccio. Verrà presentata la nuova tabella di marcia per realizzare il progetto di fusione per incorporazione di Mombaroccio in Pesaro, salvaguardando l’autonomia municipale e cercando di ottenere i maggiori benefici economici possibili.
Dice Matteo Ricci, e sottoscriviamo: “Quando i cittadini si renderanno conto dei benefici che abbiamo perso nel 2016, dovranno ringraziare il comitato del no. Per paura di perdere il referendum, hanno fatto di tutto per non farlo. Ma invece si terrà, nei prossimi mesi, perché non si può limitare la partecipazione democratica e l’espressione popolare su una scelta strategica come questa” e aggiunge: “Trovo francamente bizzarra una pronuncia del genere, a sole 36 ore dal referendum. Ma tutte le sentenze vanno rispettate. Ci dicono che il motivo è procedurale? Noi abbiamo seguito, passo dopo passo, la procedura che abbiamo chiesto alla Regione alla fine di agosto. Rispettando tutte le indicazioni. Dalla Regione ci dicano allora, di nuovo, quale procedura seguire. E noi a gennaio ripartiamo, più convinti che mai”.