L’opera, olio su legno, che rievoca atmosfere del manierismo, è stata ispirata dal vuoto lasciato da ignoti predatori nella chiesa di San Marco, dov’era esposto lo stesso soggetto. Per tale ragione il pittore Renato Arzeni ha voluto donarla al Comune di Mombaroccio.
(Pubblicato il 9 febbraio 2018 su Mombaroccionotiziario.it)
Il dipinto, ad olio, raffigurante l’effige della Vergine in atto di consegnare lo Scapolare a S. Simone attorniato da alcune anime purganti, è stato realizzato su supporto ligneo di 71×126 cm. Sono presenti nel dipinto il Padre, in alto a destra, il Figlio in braccio alla Vergine e lo Spirito Santo in forma di Colomba.
L’ispirazione di questa mia opera – dice Renato Arzeni – è nata dall’aver ascoltato, durante le mie esposizioni nella chiesa di S. Marco a Mombaroccio, alcuni racconti di cittadini del luogo circa la storia dell’opera trafugata dalle truppe tedesche. E aggiunge, in merito allo stile pittorico adottato, che vivere è impegnativo, ma la sola via d’uscita è vivere a fondo le proprie passioni, amare ciò che si crea. Per questo nella sua madonna del Carmine mani, volti, barbe, rughe, pieghe delle vesti sono sempre ritratte con una caravaggesca cura della luce e delle ombre. Una luce forte e abbagliante – chiosa Arzeni – un’ombra cupa ma mai definitiva. Come la vita.