Il 18 aprile è entrata in funzione la nuovissima cucina che la KCS Caregiver, che gestisce Residenza Protetta “Beato Sante” di Mombaroccio, ha realizzato onorando l’impegno assunto con la gestione diretta della struttura nel 2016. A pieno regime una media di 160 pasti al giorno, finalmente preparati al momento con prodotti freschi dal servizio CAMST. Per la soddisfazione di tutti, ma soprattutto degli ospiti della Casa.
(Pubblicato il 22 maggio 2018 su Mombaroccionotiziario.it)
Erano quasi due anni che i pasti alla Residenza Protetta venivano portati dal centro di produzione CAMST di Fano, dopo che la cucina della RSA Bricciotti, che l’ASUR aveva dato in concessione temporanea al Comune, non era più disponibile.
Con scelta lungimirante, nel pacchetto dei servizi migliorativi che la KCS Caregiver aveva proposto nella sua offerta al bando per la gestione diretta della struttura c’era la realizzazione della nuova cucina, che dal 18 aprile è operativa e che accresce non poco il valore della Residenza Protetta.
Tuttavia, i tempi di realizzazione – tra burocrazia, lavori, impiantistica, allacci e collaudi – non sono stati brevi. L’ultimo passo, l’allaccio alla rete del gas, ha generato un ritardo per lista d’attesa di non meno di due mesi. Ma alla fine anche quell’ostacolo è stato superato e il primo pasto caldo è stato finalmente sfornato.
“Sono soddisfatto” dice Luca Corsino, Sales Account della Divisione CAMST Centro-Sud Italia “sforniamo in media ottanta pasti al giorno, tra residenza e scuole, rifornendoci con produttori nazionali di prima qualità e molti locali, e dando ampio spazio ai prodotti biologici.”
Che la qualità sia migliorata rispetto a prima è un fatto oggettivo. “Con il prodotto fresco cucinato al momento” sostiene Angela Bertiboni, Responsabile delle Attività Assistenziali “è tutta un’altra cosa, si sentono meglio i profumi, e anche grazie alla riorganizzazione dello spazio, con separazione tra la sala da pranzo e quella di soggiorno comune, sembra di essere al ristorante.”
Luca Corsino ci tiene a sottolineare che “la cucina è stata realizzata secondo le più aggiornate norme in termini di distribuzione degli spazi e di consumo energetico, e tutta l’attrezzatura è nuova.”
Per Lia Ferro, Responsabile della struttura, “l’avere in casa una cucina autonoma ci dà maggiore tranquillità anche in caso di qualche situazione di emergenza, come quando nevica molto, per esempio. E poi, siamo in grado di soddisfare le richieste dei parenti dei nostri ospiti anche quando sono numerose e senza preavviso, mentre prima, con il catering a distanza, era difficile gestire le prenotazioni.”
Se la cucina è l’aspetto più vistoso dell’investimento che KCS Caregiver ha fatto sulla Residenza Protetta di Mombaroccio, gli altri interventi sono quasi tutti completati: “Dagli spogliatoi per il personale con gli armadietti individuali alla camera mortuaria, dagli spazi per i servizi speciali come psicologo e podologo alle due nuove camere per i quattro posti letto aggiuntivi, fino alla riorganizzazione complessiva degli spazi siamo in dirittura d’arrivo” dice Davide Polato, Direttore della Filiale Centro Sud della KCS Caregiver “mancano solo due sale magazzino che contiamo di realizzare nei prossimi mesi e puntiamo ad avere la struttura completata in tutti i suoi aspetti entro il corrente anno, disponendo finalmente anche dei quattro nuovi posti letto, da mettere inizialmente sul libero mercato.”
Tra interventi strutturali, adeguamenti degli impianti e fornitura di nuovi servizi la KCS Caregiver, in collaborazione con la CAMST, ha sostenuto un investimento superiore ai 400.000 Euro, potenziando una struttura che dà lavoro a quasi trenta persone, diciotto delle quali di Mombaroccio, e accrescendo ulteriormente lo standard qualitativo complessivo che fa della Residenza Protetta “Beato Sante” un fiore all’occhiello dei servizi di assistenza sociale nella nostra regione. Anche Polato è soddisfatto, ma aggiunge: “saremo veramente soddisfatti quando avremo disponibili i quattro posti letto aggiuntivi, perché allora potremo cominciare a vedere un ritorno dal consistente investimento che abbiamo fatto. Sia chiaro” precisa “che i piani di rientro non hanno nulla a che vedere con la qualità del servizio, che garantiamo elevata come è nel nostro modo di operare e come se lo aspettano gli ospiti e i loro famigliari. Investire sulla qualità non è un costo, è un fattore premiante: più alta è la qualità del servizio, più persone cercano la residenza Protetta. Quando poi quadreranno anche i bilanci, allora saremo ancora più contenti.”
Ultima notazione, il tocco di grazia allegro e vivace delle decorazioni alle pareti: leggiadri cromatismi alleggeriscono l’atmosfera non sempre facile per chi vive in una residenza protetta, e anche per chi ci lavora. Su tutti l’albero dei servizi, una sorta di guida alla casa proposta in maniera accattivante, un richiamo al tema dell’albero della vita, destinato a diventare il simbolo della struttura.