CONTENZIOSO ITALSERVICE, UNA SOLUZIONE DOLOROSA MA NECESSARIA

(CRONACHE DA MOMBAROCCIO, 21 giugno 2014) Articolo postato sul sito ufficiale del Comune di Mombaroccio.

Ieri sera si è tenuta una partecipata seduta del Consiglio Comunale di Mombaroccio, la prima uscita “politica” della nuova Amministrazione alle prese con un argomento spinoso e complesso, difficile da trattare perché comunque doloroso per il Comune.

Nel settembre del 2013 il Tribunale di Pesaro notificava la sentenza nella causa civile promossa dalla soc. Italservice Srl per la risoluzione di un contratto d’appalto riguardante lavori nella Casa Protetta “Beato Sante”: il Comune veniva condannato a pagare alla Italservice la somma di oltre 400.000 Euro, comprensive delle spese legali (che si sommano a quelle dell’avvocato del Comune). La precedente Amministrazione comunale, ritenendo ingiusta la sentenza, ha fatto ricorso in appello e chiesto la sospensiva del pagamento. Ma nel gennaio di quest’anno la Corte d’Appello di Ancona ha rigettato la richiesta di sospensiva, fissando l’appello per il 2018. 

In marzo sono arrivati i pignoramenti dei beni del Comune, per oltre un milione di Euro, cosa che ha paralizzato l’attività comunale e, per poter proseguire con l’ordinaria gestione, la precedente Amministrazione ha chiesto anticipazioni bancarie straordinarie per oltre 600.000 Euro (con l’onere degli inevitabili interessi). Nel contempo, l’allora Sindaco Muratori ha ritenuto opportuno opporsi ai pignoramenti, e il 9 luglio prossimo il Tribunale ne prenderà in esame l’ammissibilità. Nel frattempo corrono gli interessi e i paralleli costi legali – e qui siamo solo a livello di stime – che viaggiano oggi verso i 420.000 Euro.

Il problema è: per quanto si potrà andare avanti con i beni pignorati e le attività di fatto penalizzate se non paralizzate? Forse entro l’anno il Tribunale riterrà non pignorabili alcune partite ora bloccate, ma è certo che la Italservice ne troverà altre e alla fine avrà i soldi che la sentenza di 1° grado ha stabilito essere suoi. Quanto sarà costata a quel punto la partita al Comune? Più a lungo si resiste, più aumentano i costi.

Di certo è impensabile sperare di tirarla fino al 2018, contando in un ribaltamento della sentenza in appello (cosa tutt’altro che facile, viste anche le motivazioni della Corte d’Appello nel rigetto della richiesta di sospensiva). Lo stesso Consigliere di minoranza Massimo Muratori ha ammesso ieri sera di non pensare proprio di arrivare così al 2018. La strategia dell’opposizione illustrata in Consiglio è quella del braccio di ferro: li prendiamo per stanchezza, resistiamo a oltranza, i continui maggiori costi che la parte avversa dovrà sostenere saranno alla fine un deterrente sufficiente, secondo Muratori, per indurli al tavolo della trattativa e chiudere con un risultato ben più vantaggioso di quello che ieri la maggioranza ha proposto al consiglio: 381.860 Euro da liquidare entro l’anno alla Italservice, con rinuncia da parte loro a ogni altra richiesta e rinuncia da parte del Comune al ricorso in appello. Una soluzione che mette definitivamente una pietra sopra la vicenda e consente di sbloccare da subito i conti dell’Amministrazione. E che comunque rappresenta un risparmio reale, a oggi, di decine di migliaia di Euro.

Certo, una soluzione dolorosa. Ma inevitabile e tutt’altro che avventata. L’opposizione accusa la maggioranza di essere stata rinunciataria nella vicenda e di aver impoverito il Comune con un regalo all’Italservice. Queste sono parole demagogiche e prive di senso.

La controparte ha vinto, ha un titolo esecutivo in mano e può prendersi somme che potrebbero agevolmente arrivare a superare i 450.000 Euro. Forse faticherà, ma più fatica, più prende e più costa a tutta la comunità.
Pensare che possa cedere per stanchezza o per bisogno è una scommessa, un azzardo. E la cosa pubblica non si amministra con gli azzardi. Vogliamo rischiare di pagare tra meno di un anno oltre 450.000 Euro per sperare di spuntare ulteriori sconti su quello che è stato ottenuto oggi? E di quanto? Qualunque importo sarebbe velleitario, nessuno possedendo la sfera di cristallo.

Quindi bene ha fatto ieri la maggioranza ad approvare i principi della transazione proposti dal Sindaco e compiutamente illustrati dall’avv. Gianluca Sposito, capo dello Staff del Sindaco. Per salvare davvero Mombaroccio bisogna cominciare a leccarsi le ferite, anche quelle più dolorose.

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