Sabato pomeriggio la sala era piena, molti spettatori erano venuti da fuori per ascoltare l’attore pesarese, che ha recitato le sue poesie dialettali e i suoi sketch dopo i brevi discorsi d’apertura del Sindaco Angelo Vichi e del Segretario dell’Accademia Guidobaldo Del Monte, Claudio Turco. Una notazione simbolica: Carlo Pagnini è tornato a recitare nel teatro dove aveva recitato da ragazzino, e c’erano ancora i palchi!
Dopo duecento anni* nel castello di Mombaroccio è di nuovo in funzione il teatro. Con il suo palcoscenico, il sipario, le quinte per l’ingresso e l’uscita degli attori e la possibilità di oscurare la sala. Rimangono ancora dettagli non secondari da sistemare, come un adeguato service per le luci, ma il teatro di Mombaroccio può finalmente chiamarsi tale.
Si inventa arbitrari spazi di manovra, formula previsioni campate in aria, propone interventi senza troppo senso di responsabilità – tanto dai banchi dell’opposizione è facile parlare e criticare – poi ammette con un sorriso sornione che fa solo il suo lavoro.