- di mauroadmin
(CRONACHE DA MOMBAROCCIO, 6 febbraio 2017) Sabato pomeriggio la sala era piena, molti spettatori erano venuti da fuori per ascoltare l’attore pesarese, che ha recitato le sue poesie dialettali e i suoi sketch dopo i brevi discorsi d’apertura del Sindaco Angelo Vichi e del Segretario dell’Accademia Guidobaldo Del Monte, Claudio Turco. Una notazione simbolica: Carlo Pagnini è tornato a recitare nel teatro dove aveva recitato da ragazzino, e c’erano ancora i palchi!
(DALL’INTERVENTO DEL SINDACO, RICERCA STORICA DI GRAZIANO GIANGOLINI):
Intorno alla metà del ‘700 anche a Mombaroccio si decise di costruire un teatro, recuperando un vecchio edificio.
Si parlava di feste, rappresentazioni e sagre come la “caccia al bue”, che coinvolgevano l’intero Castello, dividendo le spese (degli eventi), tra l’Amministrazione e i privati.
Intorno al 1790 vennero montati i palchi in tre ordini: diciotto palchetti “in condominio”, che vuol dire di proprietà delle famiglie che li avevano finanziati.
Una cartolina liberty, a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, ci dà un’idea di come fosse allora il teatro di Mombaroccio. Abbiamo voluto riprodurla in una delle due gigantografie che decorano il teatro di oggi.
I palchi sono stati smontati dopo la seconda guerra mondiale per trasformare il teatro in un cinema, non sappiamo in quali condizioni fossero.
Il cinema è stato chiuso dopo lʼincendio del Cinema Statuto di Torino del 13 febbraio del 1983 per motivi di sicurezza, come è successo per tante altre sale cinematografiche dʼItalia.
Quella tragedia diede il via a una revisione completa della normativa italiana in materia di sicurezza contro gli incendi nei locali pubblici.
Così il teatro divenne un deposito comunale; poi, intorno al 1970, ne è stata venduta una parte. Per 25 anni Mombaroccio non ha avuto uno spazio per gli spettacoli, funzione in parte svolta dalla chiesa di San Marco e, in estate, dal vicino chiostro.
Con lʼAmministrazione del Sindaco Maria Teresa Uguccioni è stato dato dato il via a un progetto per il recupero dell’edificio, grazie all’intercettazione di un finanziamento europeo. I lavori strutturali si sono poi conclusi durante l’Amministrazione del Sindaco Massimo Muratori.
Con la nostra Amministrazione abbiamo completato il lavoro, dalle poltrone, al palco, al sipario, alle quinte, all’americana per le luci, al sistema di oscuramento, finanziando gli acquisti dei materiali e avvalendoci del lavoro dei volontari dell’Associazione Accademia Guidobaldo Del Monte.