UN LETTORE PER I LETTORI

UN LETTORE PER I LETTORI

Pesaro, Biblioteca S. Giovanni. Marco Zanotti presenta Mauro Ferri e il suo secondo romanzo.

MARCO ZANOTTI E MAURO FERRI

Marco Zanotti, uomo di marketing e comunicazione, per lunghi anni direttore generale di una delle più note industrie di cucine italiane, la Febal, non è un critico letterario, né un operatore culturale. Pur avvezzo a parlare, microfono alla mano, anche a platee numerose, non ha mai commentato in pubblico un’opera di narrativa, insomma, non si sente un Vittorio Sgarbi della letteratura.

È proprio questa, quella del lettore che parla ai lettori, una delle note più interessanti del taglio che Marco Zanotti ha voluto dare alla presentazione del romanzo di Mauro Ferri “La Campana di Mezzocammino” mercoledì 23 aprile, alla Biblioteca S. Giovanni di Pesaro, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro e introdotta dal dal direttore della Biblioteca, Marco Spadoni.

L’INTRODUZIONE DI MARCO SPADONI



Pesaro ha risposto bene alla proposta, e ha riempito la saletta al piano superiore dello storico immobile conventuale di recente trasformato in Biblioteca pubblica. (a proposito: con la “San Giovanni”, Pesaro ha realizzato un’idea di gestione dello strumento sociale “biblioteca” che è ammirata in tutta Italia, e della quale gran parte del merito va ad Antonella Agnoli, fino a poche settimane fa direttrice culturale e ora brutalmente estromessa da un fumoso pasticcio amministrativo, la solita storia italiana che penalizza il merito con l’esasperata ricerca, nelle formalità normative, di una impossibile perfezione ideale. Tutti sappiamo che l’eccellenza non si misura sui titoli, ma sui fatti. Su questo argomento potremmo aprire una discussione, magari un blog. Per il momento ci limitiamo a esprimere tutta la nostra solidarietà ad Antonella, che – tra l’altro – non ha potuto partecipare alla presentazione a causa di una improvvisa indisposizione …)

Per circa un’ora Marco Zanotti e Mauro Ferri hanno dialogato sui temi chiave del romanzo, Marco dando le sue impressioni da lettore (“l’ho letto due volte, una storia avvincente, e il finale, devo dire, mi ha sorpreso”) e Ferri raccontando l’essenza del suo messaggio (“una storia gotica, un’allegoria della lotta che ognuno di noi conduce, quotidianamente, con le sue paure, che finiscono con l’essere personificate nella figura del demonio e, così, come sottratte alla dimensione umana – e quindi anche all’ambito della nostra responsabilità – alla quale invece devono essere consapevolmente ricondotte, come ogni buona analisi psicologica insegna”).

Dopo la lettura delle prime righe e un paio di interventi del pubblico, la rituale conclusione con i saluti ai partecipanti e le dediche autografe dell’autore ai suoi lettori.

Frammenti cristallizzati sulla carta di quell’intimo rapporto che unisce il narratore e chi lo ascolta.

(Norberto Rigo)

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