PENSIERI E RIME, di Paolo Emilio Russo, Nous Edizioni 2013. Controllo testuale, impaginazione, sinossi.
Diciotto componimenti, qualcuno breve e a volte sferzante, altri dal respiro più ampio, fotografano momenti diversi del sentire di Paolo Emilio Russo e avvicinano i lettori alla sua quotidianità fatta di ricordi, prima di tutto, e quindi di nostalgia (per il paese natio e i suoi colli, lontani nello spazio come nel tempo, per la giovinezza che a volte sembra appartenere a un’altra epoca, tanto veloci e massivi sono stati i cambiamenti), e poi dei timori che ciascuno di noi condivide con il proprio animo, degli affetti, presenti e perduti, dei sogni, della noia.
Insomma, una quotidianità così normale da sentircela addosso come se fosse la nostra. Perciò autentica, anche se paludata da un linguaggio dal sapore antico, direi quasi accademico, se non si abbandonasse a cercare rime semplici, dai tratti un po’ naïve, che tratteggiano di ingenuità fanciullesca i vezzi retorici di un’espressività incline al manierismo.