PUO’ IL BUON DIO INDURCI IN TENTAZIONE? LA NUOVA VERSIONE DEL PADRE NOSTRO PROPOSTA DA PAPA FRANCESCO

PUO’ IL BUON DIO INDURCI IN TENTAZIONE? LA NUOVA VERSIONE DEL PADRE NOSTRO PROPOSTA DA PAPA FRANCESCO

Un articolo Piero Stefani pubblicato il 18 agosto 2018 sul Fatto Quotidiano dal titolo IL PADRE NOSTRO AMMORBIDITO spiega come Papa Francesco abbia voluto correggere il testo delle due ultime invocazioni della celebre orazione. A mio avviso correttamente. (con un aggiornamento del maggio 2020) –

A un anno dalle prime riflessioni che ho proposto su queste pagine virtuali (PADRE NOSTRO, I DUBBI E L’INTUIZIONE), il servizio pubblicato a pag. 15 del Fatto Quotidiano del 18 agosto 2018, nella rubrica Letture, torna sull’argomento confortando i miei interrogativi sulla brutalità di un Dio che si diverte a indurre in tentazione gli uomini. In realtà l’interpretazione che non mi convince è tutta nei passaggi dal greco al latino e all’italiano, dove si perde il senso dell’idea di un Padre affettuoso e protettivo.
Quindi non “non indurci in tentazione”, ma “non abbandonarci nella tentazione” e, per di più, non “liberaci dal male”, ma “Trattienici dal fare il male”.
Perché il male si genera dentro di noi, conseguenza inevitabile di un ineludibile libero arbitrio.
L’immagine riprodotta è quella che correda l’articolo del quotidiano.

PAROLA DI PAPA FRANCESCO
DAL GRECO, AL LATINO, ALL’ITALIANO.

(13 maggio 2020)

Proseguendo su queste riflessioni, nell’autunno dell’anno scorso ho scritto una lettera a Papa Francesco, proponendo la mia versione del Padre Nostro. Speriamo che, come nella parabole del seminatore, finisca sulla buona terra.

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